Re Lear a Manhattan by Gianluigi Rossini

autore:Gianluigi Rossini [Rossini, Gianluigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Estemporanee
pubblicato: 2023-09-15T00:00:00+00:00

Mockumentary sitcom

Al di là di Festen e La grande scommessa, lo stile visivo di Succession ha radici profonde nel cosiddetto mockumentary o finto documentario: una forma audiovisiva che mima estetiche associate al documentario, ma al contempo esibisce l’essere un racconto di finzione (Formenti 2013). Il finto documentario non vuole truffare lo spettatore: è una fiction che utilizza tecniche visive tipiche dei generi fattuali per ottenere effetti di vario tipo, ad esempio suscitare una riflessione sul documentario in quanto tale, sul realismo, sul rapporto tra realtà e rappresentazione.

Questa forma ha un forte legame con la comedy (Wallace 2018): uno dei primissimi mockumentary fu un servizio apparso sulla BBC, il primo aprile 1957, al termine del programma di informazione Panorama. Il servizio si intitolava «The Swiss Spaghetti Harvest» («La raccolta degli spaghetti in Svizzera»), e in esso una serissima voce fuori campo descriveva le coltivazioni di spaghetti del Canton Ticino, commentando immagini di contadine intente a raccogliere dagli alberi gli spaghetti maturi: un pesce d’aprile. Al cinema, il finto documentario ha avuto spesso scopi tutt’altro che umoristici: da The War Game (1965), che illustrava le terribili conseguenze di una guerra atomica fittizia ma inquietantemente possibile, al filone horror inaugurato da The Blair Witch Project (1999). Ma molti tra i mockumentary cinematografici più famosi e apprezzati sono almeno parzialmente comici, da Zelig (1983) a This Is Spinal Tap (1984) , dai film di Sacha Baron Cohen a Marcel The Shell (2021).

È la televisione, però, il medium in cui il finto documentario ha trovato il terreno più fertile (High 2010), forse perché in tv c’è sempre stata una grande varietà di generi fattuali da imitare e parodiare. Nel Regno Unito la forma aveva conquistato una certa popolarità già con gli sketch del Monty Python’s Flying Circus (BBC 1, 1969-74), ma dalla metà degli anni ‘90 è esplosa in un variegato insieme di comedy , tra le quali la più influente è senza dubbio The Office (BBC 2, 2001-3). Negli Stati Uniti c’erano stati i notevoli precedenti di Tanner ‘88 (HBO , 1988), miniserie creata da Garry Trudeau e diretta da Robert Altman che seguiva la campagna elettorale di Jack Tanner, fittizio candidato alle primarie del Partito democratico; e di Arrested Development (Fox, 2003-6; Netflix, 2013-19), sitcom sulle disfunzionalità di una famiglia di ex ricchi. La consacrazione internazionale è arrivata con l’adattamento statunitense di The Office (NBC, 2005-13), che ha creato un vero e proprio sottogenere a cui appartengono altri grandi successi come Parks and Recreation (NBC, 2009-15) , Modern Family, (ABC, 2009-20), Abbott Elementary (ABC, 2021- ), solo per nominarne alcuni. La mockumentary sitcom o comedy-verite è, ormai, una delle forme base della sitcom, allo stesso livello di quella multicamera con il pubblico in platea o di quella animata (Dunleavy 2008).

In questo filone, la parente più prossima di Succession è senza dubbio Veep (HBO, 2012-19), comedy creata da Armando Iannucci e ispirata alla sua precedente The Thick of It, in entrambe le quali Jesse Armstrong figurava come sceneggiatore. «Veep» è una storpiatura di VP,

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